Il gesto di offrire un caffè...
... può essere un gesto di ringraziamento, verso chi lavora per le nostre elezioni?
Il 25 settembre 2022 in Italia è stato un giorno importante: si tenevano le elezioni.
Ok: questa dovrebbe essere una cosa nota a tutti, tra giornali (per chi ancora li legge), telegiornali e social, non si sta parlando d’altro da un bel po’ di tempo ormai, e direi con buona ragione, le elezioni sono una componente importante della —nostra– democrazia.
Ci sono state tornate più o meno importante negli anni, e non voglio entrare in discussione sul fatto che queste lo siano, per determinati motivi, più di quelle delle edizioni precedenti: questo post non vuole essere una disanima politica del momento che stiamo vivendo, il focus, di queste quattro righe, vanno a quell’esercito di persone, spesso non considerate, o quanto meno dimenticate, appena lasciato il seggio.
Sto parlando degli agenti delle forze dell’ordine e degli scrutatori presenti in ognuno delle oltre 61000 sezioni elettorali, sparse per tutto il paese.
È ormai mia abitudine, da qualche elezione in qua, dopo aver votato, portare un caffè agli agenti in servizio al seggio e agli scrutatori1 della sezione presso la quale voto.
Come molti sanno gli scrutatori non sono sempre gli stessi per ogni sezione: vengono scelti, di volta in volta, tra i volontari che si sono iscritti all’Albo degli Scrutatori di seggio del proprio comune. Quindi, sebbene vengano pagati2, sono comunque volontari che hanno deciso, di propria iniziativa, di offrirsi per permetterci di prestare questo esercizio di democrazia, dedicando il loro tempo alla comunità.
Perché quindi vengono scordati o, peggio ancora, non vengono proprio considerati? Ho visto spesso gente entrare nella sezione, votare, e andarsene senza nemmeno un buongiorno oppure un salve o un semplice arrivederci. Quelle poche volte che l’ho visto succedere, di dare un minimo di attenzione agli scrutatori, era sempre perché chi salutava, semplicemente, conosceva già da prima il soggetto in questione.
Stessa cosa accade per le forze dell’ordine presenti all’ingresso del locale adibito a sezione elettorale: nessun saluto, nessun ringraziamento per il lavoro che stanno facendo. D’accordo: sono pagati ovviamente dallo stato, quindi da noi, ma un minimo di considerazione per queste persone che magari preferirebbero passare la domenica in famiglia, con i propri cari, costa davvero così tanto?
E cosi ogni volta che dopo aver votato, mi presento con il vassoio con dei caffè d'asporto con i vari tipi di zucchero e cucchiaini biodegradabili, la reazione è sempre la stessa: da parte degli agenti delle forze dell'ordine iniziale diffidenza, poi però accettano comprendendo che loro sono i primi, solo perché sono i primi che si incrociano entrando nella sede elettorale.
L'ingresso alla sezione invece di solito è accolto con più calore: se non altro perché mi vedono arrivare dal corridoio. Di solito è tutto un coro di ringraziamenti e di “meno male che qualcuno di pensa” oppure "a quest'ora ci sta proprio bene un caffè..." E simili.
Nei rari casi in cui, inizialmente ci sia una certa diffidenza, o un non sapere come comportarsi, vado loro in soccorso con un "A quest'ora credo che un caffè ci stia bene ragazzi? O no?"
Insomma non capisco perché la gente non abbia un minimo di sentimento di ringraziamento verso queste persone che ci permettono di votare, tutte le volte che si renda necessario farlo.
Qualcuno, ponendo la questione, mi ha risposto che, visto che sono pagati, non vedono alcun motivo di ringraziarli, in qualsivoglia maniera.
Ora: a parte una pura questione di buona educazione, resta comunque il fatto che sono persone, d’accordo la maggioranza giovani ma questo non cambia la sostanza della questione, che stanno dedicando il proprio tempo a noi, per permetterci un esercizio di democrazia, su cui si fonda il nostro paese.
Sarò io che sono fatto male, ma per me, ringraziare chiunque mi stia permettendo di votare, pagato o no, lo trovo corretto, ed il minimo che si possa fare.
Non dico che tutti dovremmo portare qualcosa, senno poveretti loro, a fine giornata avrebbero una tale dose di caffeina in corpo da esplodere 🤭, ma anche un semplice ringraziamento verbale, sarebbe già un bel gesto, da parte di noi fruitori di questo servizio (il servizio che ci permette di votare intendo).
Oppure, volete dirmi che la mia veneranda età mi mette nelle condizioni di pensare che sia normale, ma per persone più giovani sia una questione che non si pone?
Voglio ben sperare che non sia questo il punto: corrisponderebbe a dire che man mano la gente è più giovane diventa automaticamente meno educata, ed io non voglio credere assolutamente a questa associazione!
Quindi:
… la prossima volta che voterete, fate capire a chi vi riceve, i poliziotti o carabinieri che siano, ed a chi esegue le operazioni necessarie per farvi votare, che apprezzate il lavoro che stanno facendo per permettervi di essere lì, a votare, indipendentemente dall’orario in lo fate. Anche solo con un sorriso, non per forza con un caffè!
J.C.
Chi è uno scrutatore? Qui trovate la risposta al quesito.
Esempio di quanto vengono pagati gli scrutatori, ma considerate che, da quanto ho capito, le retribuzioni, per questo servizio, possono variare da comune a comune. Per esempio tra il comune di Padova e quello di Venezia ci sono circa cinque euro di differenza.