Ho voluto fare un, bieco lo ammetto, tentativo e mi sono iscritto di nuovo, dopo anni, a Facebook...
È stata decisamente una pessima idea!
La curiosità può prendere chiunque, anche i migliori. Ieri ho deciso di provare a iscrivermi nuovamente a Facebook per vedere che aria tira lì dentro.
È stata una pessima idea: in quindici minuti ho letto di odio, violenza, cattiveria e ignoranza. La percezione che ho avuto leggendo quel poco che il social mi ha proposto, in quanto nuovo iscritto, mi ha fatto capire che quel posto andrebbe raso al suolo. Punto.
Ho lasciato Facebook anni fa perché mi faceva spesso venire la nausea a leggere certi post e tutto il seguito che ingeneravano. La situazione non è cambiata, anzi, la netta impressione che ho avuto, in queste poche ore di utilizzo, è ancora peggio della sensazione che avevo quando ho deciso di chiudere l’account.
La gente si sente autorizzata a scrivere quello che vuole, ma senza considerare gli effetti che possono avere le parole sugli altri. Non riesco a capire perché Facebook sia ancora così utilizzato come social. Sicuramente, alcune persone con condizioni personali pessime, i cosiddetti «leoni da tastiera», si sentono autorizzate a sfogare le loro frustrazioni contro chiunque, pensando di essere inattaccabili perché dietro una tastiera. Questa è una condizione, a mio parere, al limite del patologico, per la quale questa gente andrebbe aiutata con un aiuto professionale. Inoltre, sempre secondo il mio parere, andrebbe vietato, a questo tipo di persone, di utilizzare strumenti come i social in generale.
Ho visto attacchi diretti a persone che, per diversi motivi, si espongono per questioni che hanno un senso. La diversità di opinioni o di punti di vista dovrebbe ingenerare un confronto, non un attacco personale con offese, insinuazioni, teorie del complotto e quant’altro!
Faccio un esempio: una signora ultra sessantenne è stata attaccata con offese di ogni genere perché, suo malgrado si ritrova ad essere una terremotata dell’Abruzzo.
Non vedo come il signore dell’Emilia possa dire che i terremotati siano stati aiutati più di quanto non si stiano aiutando gli emiliani ora. Capisco la frustrazione del signore dell’Emilia, ma non capisco come il suo attacco volgare, offensivo e con accuse, peraltro STORICAMENTE false, possa migliorare la propria situazione attuale.
Resto dell’idea che l’età minima non sia sufficiente, come parametro per la creazione di un nuovo account. Non credo resterò ancora molto su Facebook: troppa cattiveria, troppa acredine, troppe evidenti falsità.
Non è un ambiente sano, e mi sento di consigliare, a chiunque ancora non sia iscritto —quelli già iscritti ormai sono intrappolati in quel girone infernale e raramente ne usciranno per propria scelta— indipendentemente dall’età, di non iscriversi: farlo vorrebbe dire solo cercare guai per la loro salute psicologica!
In conclusione: state lontani da Facebook finché potete!
J.C.
P.S.:
È noto che Facebook non sia l'unico social esistente: la rete è piena di social per ogni gusto e necessità. Ho scelto di parlare di Facebook in particolare solo perché è una delle piattaforme più antiche e conosciute, se non altro proprio per la sua età.
Inoltre, non pensate che altri social, come Twitter per esempio, siano un ambiente molto più sano di Facebook: anche Twitter ha la sua buona dose di persone problematiche, che cercano il loro momento di gloria attaccando a testa bassa chiunque gli capiti a tiro.
Tuttavia, almeno questa è la mia percezione, su Twitter si riesce ad escludere in modo più efficace certe persone dalla propria Timeline rispetto a quanto si riesca a fare su Facebook. Forse sarebbe il caso, per molti, di spostare la propria attenzione su altre piattaforme social più sane e utili.